Massimo Cultraro

Il Mediterraneo centrale alla fine del II millennio a.C.: storie immaginarie e reali di isole, pirati e maghe seduttrici

“Negli ultimi secoli del II millennio a.C., il collasso dei grandi imperi transnazionali, come l’Egitto, il mondo ittita e la civiltà palatina micenea, porta ad una fase di instabilità in tutto il Mediterraneo centrale. I contatti a lunga distanza si contraggono ed irrompono nuovi soggetti che praticano sistemi di scambio e di combattimento asimmetrici, quali le razzie piratesche per mare e per terra. Le isole, idonee a questa nuova realtà, diventano l’epicentro, reale e simbolico, di un nuovo mondo che, nell’immaginario delle comunità egee sopravvissute alla distruzione dei palazzi micenei, si popolano di pirati, esseri ai limiti della natura umana (Ciclopi, Lotofagi, Lestrigoni), mostri marini e soprattutto donne, le quali appaiono mistiche e seduttrici. La Preistoria dell’Odissea di Omero va ricercata in questo drammatico periodo che va dal 1100 all’800 a.C.”. 

 

Massimo Cultraro è archeologo, dirigente di ricerca presso il CNR-ISPC, Catania; insegna Preistoria e Archeologia Egea negli atenei di Palermo e Messina. Si occupa di divulgazione scientifica e nel 2021 gli è stato conferito il Premio Internazionale Sabatino Moscati, mentre nel 2023 ha ricevuto il premio letterario “Il Romanzo dell’archeologia” della Fondazione Oristano per i suoi saggi su Henrich Schliemann e la scoperta di Troia.