Santiago Sabariego Sanchez

Lo Stretto di Gibilterra: chiave del Mediterraneo

“Per gli antichi navigatori, lo Stretto di Gibilterra costituiva la fine del mondo conosciuto. Un confine simbolico, più che geografico, da cui si apriva uno spazio infinito in cui potevano collocarsi storie e fantasie di ogni genere.

Fenici, Cartaginesi e Romani stabilirono le loro basi sicure nello Stretto di Gibilterra prima di addentrarsi nell’immensità dell’oceano. Gli arabi ne fecero un ponte verso i frutteti da sogno di al-Andalus. E dal 1492 diventerà la porta che separerà il Mediterraneo dal nuovo mondo.

Il suo valore strategico sarà una fonte inesauribile di conflitti che finiranno per formare l’attuale confine: Spagna, Marocco e Regno Unito.

Un confine di contrasti culturali, sociali ed economici che ancora oggi costituisce a volte un ponte, altre volte una barriera”.

 

Nato a La Línea de la Concepción (Spagna), ha svolto i suoi studi universitari nelle città di Granada, Siena, Salamanca e Siviglia. Svolge la sua attività come docente di Istruzione Secondaria nelle materie di Geografia e Storia. Inoltre, con il suo account @antropizarte svolge un intenso lavoro sui social network, diffondendo contenuti legati all’arte, alla geografia e alla storia. È membro del consiglio di amministrazione dell’associazione Tutela Storica Linense, incaricata di garantire la conservazione e la conoscenza del patrimonio della città di La Línea de la Concepción. Fa parte anche di altri gruppi di ricerca, come l’Istituto di Studi Campogibilterra nella sezione di Sociologia.